Percorso
Turistico
Entrando
in Sant’agata de’ Goti per la via Caudina, si trova subito
il largo Annunziata, ad aiuola, in cui prospetta a destra la Chiesa
dell’Annunziata. Annesso alla chiesa è l’Ospedale S.
Giovanni di Dio, fondato nel 1229 dal vescovo Giovanni. Dal
largo Annunziata si passa successivamente nelle piazze Mercato,
Castello e Trieste, |
|
quest’ultima
con il monumento ai Caduti di Pasquale Cioffi: in realtà si tratta di
un’unica piazza di forma irregolare che prende diversi nomi. A destra
sono cospicue testimonianze del castello in via di recupero e
ripristino; notevoli sono le arcate ogivali nel cortile e, nel
piano superiore, un affresco con Diana e Atteone di Tommaso Giaquinto,
datato 1710.
In
fondo alla piazza Trieste c’è un torrione cilindrico isolato;
a sinistra è la Chiesa
di S. Menna. Al di là della Chiesa di S.
Menna, a sinistra, si apre il Viale Vittorio Emanuele III, che
attraversa su un altissimo ponte il torrente Martorano, offrendo
una vista singolare a valle, verso il fiume Isclero, e a destra
sulla parte occidentale della cittadina, le cui case sorgono sul
ciglio della riva, a picco sul torrente, formando un baluardo
continuo.
|
|
Retrocedendo
nella piazza Trieste, si può seguire a sinistra la via Roma che
attraversa la città quasi in rettilineo e subito si allarga a
sinistra nella piazza Ludovico Viscardi (giureconsulto di
Sant’Agata, 1802 - 1872), nella quale si trova la Chiesa
di Sant’Angelo de Munculanis. Poco distante, a sinistra,
si apre piazza Trento ove sorge la chiesa settecentesca di S.
Maria di Costantinopoli con l’attiguo monastero delle
Redentoriste; nell’angolo destro della medesima chiesa, si
trova la seguente epigrafe funeraria romana del 1 sec.: Sacro
agli Dei Mani - Claudia Valentina fece questo sepolcro al marito
Claudio Eutychiano, pienamente meritevole - egli visse 47 anni e
5 mesi - con lei visse 15 anni e 5 mesi. Decisamente
interessanti sono queste testimonianze romane espresse in
epigrafi e su cippi che troveremo su tutto il percorso
itinerante e che riportiamo tradotte. |
|
|
Più
avanti, proseguendo brevemente per la via Roma, vi è la Chiesa
di S. Francesco, del 1267, rifatta completamente nel ‘700.
All’esterno della chiesa di S. Francesco, a destra, vi è il
vicolo Santo Spirito che divide la stessa dal monastero delle
Redentoriste; nel muro perimetrale di quest’ultimo, vi è un
portale cinquecentesco del vescovo Diotallevi, costruito per la
propria residenza in campagna; in seguito, verso il 1770,
(secondo il Viparelli) S. Alfonso lo fece collocare
nell’attuale posizione per arricchire la struttura del
monastero. Più avanti, proseguendo brevemente per via Roma, si
trova il Municipio; ex convento francescano del XIII sec.
(portale del XVIII sec. e chiostro). |
All’esterno, sulla destra, vi è la seguente iscrizione romana IOM
CODI - A Giove Ottimo Massimo con tutti gli Dei immortali.
Sull’origine del Convento, all’interno del chiostro nella parte alta
della parete sinistra, si troverà questa epigrafe del 1600: A Dio
Optimo Maximo Augusto -Venendo da Assisi Francesco giunse in questa città
che i Goti superstiti avevano costruito col nome di S. Agata. Dedicò
una cappella fuori dell’abitato che ora chiamano (S.) Francesco vetere.
In seguito i Frati, non potendo più sopportare le frequenti incursioni
dei predoni, per novantanove monete d’oro comprarono quest’area
nella quale fu eretta dalle fondamenta questa chiesa nell’anno del
Signore 1282.
Più
avanti ancora a destra si apre la piazza Umberto I col monumento
a Sant’Alfonso de’ Liguori, che fu vescovo di Sant’Agata
dal 1762 al 1775, opera di Cesare Aureli (1923); nel lato
sinistro della piazza è l’Episcopio; dietro al monumento, il
seminario e la chiesa di S.Maria di Montevergine. Poco dopo si
sbocca nella piazza Sant’ Alfonso, con fontana, ove a destra
sorge la Chiesa
del Duomo (Assunta), fondato nel 970, rifatto all’inizio
del sec. XII, restaurato nel 1728-55 e nel secolo scorso.
Continuando, al di là della Piazza Duomo, nella stessa via Roma
e poi percorrendo la via Diaz sulla piazzetta a sinistra è
sistemata la seguente epigrafe funeraria romana: Sacro agli Dei
Mani - A Marco Petronio Laico - Visse un anno e undici giorni,
Marco Petronio Suave e Sestilia Lucrezia fecero al figlio
carissimo (1 sec.). |
|
Proseguendo
poi per via Torricella si arriva alla villa comunale, giardino pubblico
posto all’estremità settentrionale della città, sul cuneo di
confluenza dei due torrenti che circondano Sant’Agata: qui si ha una
vista singolare delle due profonde forre, della confluenza dei due
torrenti nel fiume Isclero e delle montagne all’intorno.
Proseguendo
nella via Riello, che sottopassa una porta d’ingresso della città (si
noti al di sopra una finestra rettangolare con fregi traforati di stile
catalano - aragonese del sec. XV) si effettua la circumvallazione
esterna con vista, a sinistra, sulla profonda forra del Riello (17 -
18); proseguendo, presso uno dei numerosi e caratteristici “sopportici’,
si troverà una epigrafe funeraria romana sempre del I sec.: Lucio
Tettio Secondino alla cara moglie Fillia, figlia di Caio, pienamente
meritevole fece (questo sepolcro); più avanti ancora presso la
chiesetta di S. Maria delle Grazie, adiacente all’antica porta S.
Marco, è sistemato un cippo romanico di spoglio oggetto di studi
interessanti; si conclude il giro di visita raggiungendo di nuovo Piazza
Trieste.
Si
consiglia anche una breve escursione sulla zona dell’acquedotto (in
auto, proseguendo per via Caudina, oppure, a piedi, per la
caratteristica scalinatella) da dove si può ammirare un suggestivo
panorama di tutto il Centro Storico.
|
A
piedi o in autobus infine, è possibile raggiungere a poca
distanza dalla città la grotta dedicata alla Madonna di
Lourdes, un’edicola votiva realizzata nel 1919, incastonata
nella collina che è diventata attrezzato e ameno luogo di
preghiera. |
|
|